Due appuntamenti sul caso Moro organizzati dall'associazione Blow up (Staccando l'ombra da terra) presso la sala Kursaal di Grottammare (AP).
Il 21 marzo (ore 21:30, ingresso con tessera FIC e biglietto) è prevista la proiezione del film di Marco Bellocchio, Buongiorno notte (Italia 2003). Tra i film sull'affaire Moro, la pellicola del grande regista (I pugni in tasca) è quella che convince di più: destini individuali e collettivi, come realmente accadde in quella torbida primavera del 1978, convergono in un buco nero della storia recente.
Sette giorni dopo, il 28 marzo (ore 21:30, ingresso libero) ci sarà un'importante conferenza con ospiti di grande spessore. Sul palco della sala Kursaal si alterneranno, e sarà un privilegio ascoltarli, alcuni fra i maggiori esperti di quella vicenda oscura: Mirco Dondi (docente di storia contemporanea all'università di Bologna), Giuseppe De Lutiis (autore di un libro di notevole successo, Il golpe di via Fani), Costantino Di Sante (storico) e Loredana Guerrieri (università di Macerata).
Nel corso della serata verranno proiettati documenti d'archivio sul rapimento e l'uccisione di Aldo Moro.
martedì 18 marzo 2008
lunedì 10 marzo 2008
internet e sesso&violenza: solito pretesto per la caccia alle streghe
Già da qualche anno è di moda l'audace (se non completamente falso) accostamento tra internet e pedofilia, adesso troviamo la rete (in particolare i blog) sul banco degli imputati per l'omicidio di Perugia. Alle persone minimamente dotate di cervello non può sfuggire che si è ormai all'ostinata ricerca di un pretesto per la caccia alle streghe: l'obiettivo finale è quello di imbavagliare la libertà di espressione, garantita da un libretto chiamato Costituzione, facendo leva sull'ignoranza del popolo italiano. Stavolta tocca a Bruno Vespa prestarsi al gioco dell'arretratezza culturale e della disinformazione. Va bene tutto, anche il delirio, ma fino a quando i cittadini saranno costretti a pagare il canone per questa immondizia?
Grazie per la segnalazione a www.performingmedia.org. Sul sito è possibile firmare una petizione per porre un freno a questa gente.
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mercoledì 5 marzo 2008
carlo infante a grottammare: dal videoteatro all'interaction design
L'associazione Blow up
presenta a Grottammare (AP), Sala Kursaal
14 marzo 2008 ore 21,30
Performing Media
Dal videoteatro all’interaction design
Conferenza-spettacolo multimediale di Carlo Infante.
Navigazione guidata nel CD-Rom E_Motion: corpi e movimenti elettronici (con estratti video di Stelarc. Studio Azzurro, Antunez, etc) e da web (TarantaVideoblog, Mappe Emozionali su geoblog, Ambienti Interattivi).
www.performingmedia.org
Società dell’Informazione, comunicazione interattiva, intelligenza connettiva: concetti sentiti spesso in giro, ma quasi mai calati nella realtà con tono divulgativo e soprattutto con l’intenzione di renderli vivi espandendo energia partecipativa, reinventando un’idea di spazio pubblico esteso alla rete. Per dissipare una vaghezza dovuta alla scarsa conoscenza di pratiche che possono rivelarsi straordinariamente efficaci, è in programma un decisivo incontro nell’ambito della rassegna Staccando l’ombra da terra. Invitato dall’associazione Blow up (sempre più impegnata nella creatività sociale) e introdotto da Tommaso La Selva, il critico militante (e “seminatore di spore”, come lui stesso si definisce) Carlo Infante terrà una conferenza-spettacolo multimediale dal titolo Performing Media. Dal videoteatro all’interaction design, ricognizione ipermediale sul rapporto tra performance e nuovi media e riflessione teorica sull’interazione sociale e creativa con i sistemi della comunicazione digitale. Si parlerà, ma soprattutto si farà esperienza, di creatività e tecnologie e di come si promuovono e producono opportunità inventando nuovi format di comunicazione. La conferenza prenderà spunto dalle prime esperienze del videoteatro, che già vent’anni fa, proprio a Grottammare (la felice circostanza rende la serata ancora più preziosa), vedevano Infante protagonista: “Credo che una buona definizione di teatro possa essere quella di simulazione fisica di uno spazio mentale; portare fuori attraverso l’azione e l’espressione verbale qualcosa che risiede nella mente, sentimenti, stati d’animo, visioni mitiche. Questo portare fuori, rendendolo pubblico, ciò che sta esclusivamente all’interno della sfera privata, ha fatto che sì che si sviluppasse la mente pubblica, ciò che definiamo civiltà. Oggi, di fronte all’avvento della Società dell’Informazione, ci poniamo le stesse domande ma rivolte ad uno spazio pubblico fatto di bit, le unità minime dell’informazione digitale, attraverso cui transitano le nuove espressioni dell’interagire umano, dalle transazioni economiche all’empatia dei blog.”
La conferenza-spettacolo al Kursaal è un’occasione da non perdere in tempi di accese discussioni sulla politica della rete, di spericolate aste WiMax (per l’accesso wireless a Internet), sui social networking e sulle strategie di infomobilità dei telefonini. Temi che Infante ha trattato nel suo ultimo libro “Performing Media 1.1 Politica e poetica delle reti” (Memori, 2006), che vede la prefazione di Beppe Grillo. Temi su cui opera costantemente anche in questo territorio dove è stato uno dei promotori del progetto Glocal ad Ascoli Piceno e di www.comunanze.net.
Nel corso della serata interverrà come discussant anche Mario Savini, docente di Net.Art all’Accademia di Belle Arti di Macerata.
Diceva Nietzsche che libertà dello spirito è fare della propria vita un esperimento: se “la rete siamo noi”, è ora di dimostrarlo.
Carlo Infante è libero docente di "Performing Media" nelle Università, Accademie e altre agenzie formative che tendono ad interpretare l’Innovazione attraverso l’uso sociale e culturale dei nuovi media. Ha diretto, negli anni Ottanta, festival come "Scenari dell'Immateriale" a Narni, condotto (anche come autore) trasmissioni radiofoniche su Radio1 e Radio3, televisive come "Mediamente.scuola" su RAI3, satellitari-live set come “FuturChannel” su Stream. Autore, tra l’altro, di "Imparare giocando. L'interattività tra teatro e ipermedia" (Bollati Boringhieri, 2000), "Performing Media. La nuova spettacolarità della comunicazione interattiva e mobile" (Novecentolibri, 2004), “Performing Media 1.1 Politica e poetica delle reti” (Memori, 2006) e di molti altri saggi e articoli per più testate (attualmente con MyMedia, 7thFloor, Nuova Ecologia, Left, Liberazione, Sole24ore). Progetta interaction design urbano (www.europedia.it) e piattaforme di creatività connettiva (come i geoblog) e di social networking territoriale, tutto linkato sul blog www.performingmedia.org. Promuove la creazione di Performing Media Lab per l’uso sociale e creativo dei nuovi media.
presenta a Grottammare (AP), Sala Kursaal
14 marzo 2008 ore 21,30
Performing Media
Dal videoteatro all’interaction design
Conferenza-spettacolo multimediale di Carlo Infante.
Navigazione guidata nel CD-Rom E_Motion: corpi e movimenti elettronici (con estratti video di Stelarc. Studio Azzurro, Antunez, etc) e da web (TarantaVideoblog, Mappe Emozionali su geoblog, Ambienti Interattivi).
www.performingmedia.org
Società dell’Informazione, comunicazione interattiva, intelligenza connettiva: concetti sentiti spesso in giro, ma quasi mai calati nella realtà con tono divulgativo e soprattutto con l’intenzione di renderli vivi espandendo energia partecipativa, reinventando un’idea di spazio pubblico esteso alla rete. Per dissipare una vaghezza dovuta alla scarsa conoscenza di pratiche che possono rivelarsi straordinariamente efficaci, è in programma un decisivo incontro nell’ambito della rassegna Staccando l’ombra da terra. Invitato dall’associazione Blow up (sempre più impegnata nella creatività sociale) e introdotto da Tommaso La Selva, il critico militante (e “seminatore di spore”, come lui stesso si definisce) Carlo Infante terrà una conferenza-spettacolo multimediale dal titolo Performing Media. Dal videoteatro all’interaction design, ricognizione ipermediale sul rapporto tra performance e nuovi media e riflessione teorica sull’interazione sociale e creativa con i sistemi della comunicazione digitale. Si parlerà, ma soprattutto si farà esperienza, di creatività e tecnologie e di come si promuovono e producono opportunità inventando nuovi format di comunicazione. La conferenza prenderà spunto dalle prime esperienze del videoteatro, che già vent’anni fa, proprio a Grottammare (la felice circostanza rende la serata ancora più preziosa), vedevano Infante protagonista: “Credo che una buona definizione di teatro possa essere quella di simulazione fisica di uno spazio mentale; portare fuori attraverso l’azione e l’espressione verbale qualcosa che risiede nella mente, sentimenti, stati d’animo, visioni mitiche. Questo portare fuori, rendendolo pubblico, ciò che sta esclusivamente all’interno della sfera privata, ha fatto che sì che si sviluppasse la mente pubblica, ciò che definiamo civiltà. Oggi, di fronte all’avvento della Società dell’Informazione, ci poniamo le stesse domande ma rivolte ad uno spazio pubblico fatto di bit, le unità minime dell’informazione digitale, attraverso cui transitano le nuove espressioni dell’interagire umano, dalle transazioni economiche all’empatia dei blog.”
La conferenza-spettacolo al Kursaal è un’occasione da non perdere in tempi di accese discussioni sulla politica della rete, di spericolate aste WiMax (per l’accesso wireless a Internet), sui social networking e sulle strategie di infomobilità dei telefonini. Temi che Infante ha trattato nel suo ultimo libro “Performing Media 1.1 Politica e poetica delle reti” (Memori, 2006), che vede la prefazione di Beppe Grillo. Temi su cui opera costantemente anche in questo territorio dove è stato uno dei promotori del progetto Glocal ad Ascoli Piceno e di www.comunanze.net.
Nel corso della serata interverrà come discussant anche Mario Savini, docente di Net.Art all’Accademia di Belle Arti di Macerata.
Diceva Nietzsche che libertà dello spirito è fare della propria vita un esperimento: se “la rete siamo noi”, è ora di dimostrarlo.
Carlo Infante è libero docente di "Performing Media" nelle Università, Accademie e altre agenzie formative che tendono ad interpretare l’Innovazione attraverso l’uso sociale e culturale dei nuovi media. Ha diretto, negli anni Ottanta, festival come "Scenari dell'Immateriale" a Narni, condotto (anche come autore) trasmissioni radiofoniche su Radio1 e Radio3, televisive come "Mediamente.scuola" su RAI3, satellitari-live set come “FuturChannel” su Stream. Autore, tra l’altro, di "Imparare giocando. L'interattività tra teatro e ipermedia" (Bollati Boringhieri, 2000), "Performing Media. La nuova spettacolarità della comunicazione interattiva e mobile" (Novecentolibri, 2004), “Performing Media 1.1 Politica e poetica delle reti” (Memori, 2006) e di molti altri saggi e articoli per più testate (attualmente con MyMedia, 7thFloor, Nuova Ecologia, Left, Liberazione, Sole24ore). Progetta interaction design urbano (www.europedia.it) e piattaforme di creatività connettiva (come i geoblog) e di social networking territoriale, tutto linkato sul blog www.performingmedia.org. Promuove la creazione di Performing Media Lab per l’uso sociale e creativo dei nuovi media.
lunedì 3 marzo 2008
torna di moda l'assalto al treno!
I Giornata Nazionale delle ferrovie dimenticate
Co.Mo.Do. (Confederazione Mobilità Dolce) è una confederazione di associazioni che si occupano di mobilità alternativa, tempo libero e attività outdoor. Nel febbraio 2007 è stato presentato in Parlamento un progetto di legge per il riuso del patrimonio ferroviario in abbandono e per la creazione di una rete nazionale di mobilità dolce, aperta a pedoni, ciclisti, cavalieri, utenti a mobilità ridotta ecc. In appoggio al progetto è stata raccolta una petizione popolare con oltre 6000 firmatari.
Attualmente il progetto di legge è in corso di esame alla Commissione LL.PP. del Senato. Per tale ragione e al fine di accelerare la sua marcia, ma anche per mantenere costante l’attenzione al tema, Co.Mo.Do. ha indetto una Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate, la cui prima edizione si è tenuta domenica 2 marzo 2008 con iniziative ed eventi sparsi per tutta Italia. Il patrimonio ferroviario dismesso ammonta a oltre 5000 km. e tende ad aumentare con la costruzione di rettifiche o varianti di percorso. Solo una piccola parte di questo patrimonio è stato riutilizzato sottoforma di percorsi ciclo-pedonali. Al tempo stesso alcune ipotesi di ripresa del servizio ferroviario si scontrano con la miopia dei politici. Co.Mo.Do. ritiene che questo patrimonio vada riutilizzato nel modo e nella misura più efficaci e funzionali possibili, come si sta facendo in Spagna, nel Regno Unito, nel Belgio, in Francia.
In tutto il Paese esistono piccole ferrovie che potrebbero potenzialmente funzionare come veicoli per un turismo diverso, meno rischioso per l’ambiente e più vicino alle realtà locali. Così come esiste tutto un patrimonio di impianti (stazioni, depositi, ponti, gallerie ecc.) e di rotabili che meritano considerazione e rispetto per la ricerca ingegneristica che li ha creati. La giornata delle ferrovie dimenticate si è occupata anche di questo aspetto del ‘mondo’ ferroviario che appare dimenticato o sottoutilizzato.
Grazie a Paolo Merlini per la segnalazione
Co.Mo.Do. (Confederazione Mobilità Dolce) è una confederazione di associazioni che si occupano di mobilità alternativa, tempo libero e attività outdoor. Nel febbraio 2007 è stato presentato in Parlamento un progetto di legge per il riuso del patrimonio ferroviario in abbandono e per la creazione di una rete nazionale di mobilità dolce, aperta a pedoni, ciclisti, cavalieri, utenti a mobilità ridotta ecc. In appoggio al progetto è stata raccolta una petizione popolare con oltre 6000 firmatari.
Attualmente il progetto di legge è in corso di esame alla Commissione LL.PP. del Senato. Per tale ragione e al fine di accelerare la sua marcia, ma anche per mantenere costante l’attenzione al tema, Co.Mo.Do. ha indetto una Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate, la cui prima edizione si è tenuta domenica 2 marzo 2008 con iniziative ed eventi sparsi per tutta Italia. Il patrimonio ferroviario dismesso ammonta a oltre 5000 km. e tende ad aumentare con la costruzione di rettifiche o varianti di percorso. Solo una piccola parte di questo patrimonio è stato riutilizzato sottoforma di percorsi ciclo-pedonali. Al tempo stesso alcune ipotesi di ripresa del servizio ferroviario si scontrano con la miopia dei politici. Co.Mo.Do. ritiene che questo patrimonio vada riutilizzato nel modo e nella misura più efficaci e funzionali possibili, come si sta facendo in Spagna, nel Regno Unito, nel Belgio, in Francia.
In tutto il Paese esistono piccole ferrovie che potrebbero potenzialmente funzionare come veicoli per un turismo diverso, meno rischioso per l’ambiente e più vicino alle realtà locali. Così come esiste tutto un patrimonio di impianti (stazioni, depositi, ponti, gallerie ecc.) e di rotabili che meritano considerazione e rispetto per la ricerca ingegneristica che li ha creati. La giornata delle ferrovie dimenticate si è occupata anche di questo aspetto del ‘mondo’ ferroviario che appare dimenticato o sottoutilizzato.
Grazie a Paolo Merlini per la segnalazione
domenica 2 marzo 2008
più visibilità ai libri per ragazzi: una petizione
Si parla di avvicinare i bambini alla lettura, ma nonostante il lavoro (a volte impegnativo, interessantissimo e ricco di fantasia) di bibliotecari, insegnanti, genitori, scrittrici e scrittori, i giornali lasciano pochissimo spazio ai libri per ragazzi.
Si stanno raccogliendo firme per chiedere ai giornali di dare spazio anche alla letteratura per i più piccoli.
E' possibile firmare la petizione, proposta da www.editoriaragazzi.com, cliccando qui
Grazie a Fabrizio Leone per la segnalazione
Si stanno raccogliendo firme per chiedere ai giornali di dare spazio anche alla letteratura per i più piccoli.
E' possibile firmare la petizione, proposta da www.editoriaragazzi.com, cliccando qui
Grazie a Fabrizio Leone per la segnalazione
venerdì 29 febbraio 2008
il problema dei rifiuti riguarda solo napoli? no. se non cambiamo abitudini, presto l'immondizia prenderà il sopravvento ovunque
Grazie a Fabrizio Leone per aver segnalato il video
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il mondo va male. serge latouche per ricominciare a pensare
Quando uno dice le cose come stanno, capita che sia preso per pazzo. Per il famosotommaso, Serge Latouche non è affatto pazzo. Leggere i suoi libri (e ascoltare le sue parole) senza pregiudizi. Forse questo signore sta cercando di dirci che i pazzi siamo noi, e allora... buona decrescita a tutti.
Grazie a multimediarecords.tv per l'estratto del video
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