L'associazione Blow up
presenta a Grottammare (AP), Sala Kursaal
14 marzo 2008 ore 21,30
Performing Media
Dal videoteatro all’interaction design
Conferenza-spettacolo multimediale di Carlo Infante.
Navigazione guidata nel CD-Rom E_Motion: corpi e movimenti elettronici (con estratti video di Stelarc. Studio Azzurro, Antunez, etc) e da web (TarantaVideoblog, Mappe Emozionali su geoblog, Ambienti Interattivi).
www.performingmedia.org
Società dell’Informazione, comunicazione interattiva, intelligenza connettiva: concetti sentiti spesso in giro, ma quasi mai calati nella realtà con tono divulgativo e soprattutto con l’intenzione di renderli vivi espandendo energia partecipativa, reinventando un’idea di spazio pubblico esteso alla rete. Per dissipare una vaghezza dovuta alla scarsa conoscenza di pratiche che possono rivelarsi straordinariamente efficaci, è in programma un decisivo incontro nell’ambito della rassegna Staccando l’ombra da terra. Invitato dall’associazione Blow up (sempre più impegnata nella creatività sociale) e introdotto da Tommaso La Selva, il critico militante (e “seminatore di spore”, come lui stesso si definisce) Carlo Infante terrà una conferenza-spettacolo multimediale dal titolo Performing Media. Dal videoteatro all’interaction design, ricognizione ipermediale sul rapporto tra performance e nuovi media e riflessione teorica sull’interazione sociale e creativa con i sistemi della comunicazione digitale. Si parlerà, ma soprattutto si farà esperienza, di creatività e tecnologie e di come si promuovono e producono opportunità inventando nuovi format di comunicazione. La conferenza prenderà spunto dalle prime esperienze del videoteatro, che già vent’anni fa, proprio a Grottammare (la felice circostanza rende la serata ancora più preziosa), vedevano Infante protagonista: “Credo che una buona definizione di teatro possa essere quella di simulazione fisica di uno spazio mentale; portare fuori attraverso l’azione e l’espressione verbale qualcosa che risiede nella mente, sentimenti, stati d’animo, visioni mitiche. Questo portare fuori, rendendolo pubblico, ciò che sta esclusivamente all’interno della sfera privata, ha fatto che sì che si sviluppasse la mente pubblica, ciò che definiamo civiltà. Oggi, di fronte all’avvento della Società dell’Informazione, ci poniamo le stesse domande ma rivolte ad uno spazio pubblico fatto di bit, le unità minime dell’informazione digitale, attraverso cui transitano le nuove espressioni dell’interagire umano, dalle transazioni economiche all’empatia dei blog.”
La conferenza-spettacolo al Kursaal è un’occasione da non perdere in tempi di accese discussioni sulla politica della rete, di spericolate aste WiMax (per l’accesso wireless a Internet), sui social networking e sulle strategie di infomobilità dei telefonini. Temi che Infante ha trattato nel suo ultimo libro “Performing Media 1.1 Politica e poetica delle reti” (Memori, 2006), che vede la prefazione di Beppe Grillo. Temi su cui opera costantemente anche in questo territorio dove è stato uno dei promotori del progetto Glocal ad Ascoli Piceno e di www.comunanze.net.
Nel corso della serata interverrà come discussant anche Mario Savini, docente di Net.Art all’Accademia di Belle Arti di Macerata.
Diceva Nietzsche che libertà dello spirito è fare della propria vita un esperimento: se “la rete siamo noi”, è ora di dimostrarlo.
Carlo Infante è libero docente di "Performing Media" nelle Università, Accademie e altre agenzie formative che tendono ad interpretare l’Innovazione attraverso l’uso sociale e culturale dei nuovi media. Ha diretto, negli anni Ottanta, festival come "Scenari dell'Immateriale" a Narni, condotto (anche come autore) trasmissioni radiofoniche su Radio1 e Radio3, televisive come "Mediamente.scuola" su RAI3, satellitari-live set come “FuturChannel” su Stream. Autore, tra l’altro, di "Imparare giocando. L'interattività tra teatro e ipermedia" (Bollati Boringhieri, 2000), "Performing Media. La nuova spettacolarità della comunicazione interattiva e mobile" (Novecentolibri, 2004), “Performing Media 1.1 Politica e poetica delle reti” (Memori, 2006) e di molti altri saggi e articoli per più testate (attualmente con MyMedia, 7thFloor, Nuova Ecologia, Left, Liberazione, Sole24ore). Progetta interaction design urbano (www.europedia.it) e piattaforme di creatività connettiva (come i geoblog) e di social networking territoriale, tutto linkato sul blog www.performingmedia.org. Promuove la creazione di Performing Media Lab per l’uso sociale e creativo dei nuovi media.
mercoledì 5 marzo 2008
lunedì 3 marzo 2008
torna di moda l'assalto al treno!
I Giornata Nazionale delle ferrovie dimenticate
Co.Mo.Do. (Confederazione Mobilità Dolce) è una confederazione di associazioni che si occupano di mobilità alternativa, tempo libero e attività outdoor. Nel febbraio 2007 è stato presentato in Parlamento un progetto di legge per il riuso del patrimonio ferroviario in abbandono e per la creazione di una rete nazionale di mobilità dolce, aperta a pedoni, ciclisti, cavalieri, utenti a mobilità ridotta ecc. In appoggio al progetto è stata raccolta una petizione popolare con oltre 6000 firmatari.
Attualmente il progetto di legge è in corso di esame alla Commissione LL.PP. del Senato. Per tale ragione e al fine di accelerare la sua marcia, ma anche per mantenere costante l’attenzione al tema, Co.Mo.Do. ha indetto una Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate, la cui prima edizione si è tenuta domenica 2 marzo 2008 con iniziative ed eventi sparsi per tutta Italia. Il patrimonio ferroviario dismesso ammonta a oltre 5000 km. e tende ad aumentare con la costruzione di rettifiche o varianti di percorso. Solo una piccola parte di questo patrimonio è stato riutilizzato sottoforma di percorsi ciclo-pedonali. Al tempo stesso alcune ipotesi di ripresa del servizio ferroviario si scontrano con la miopia dei politici. Co.Mo.Do. ritiene che questo patrimonio vada riutilizzato nel modo e nella misura più efficaci e funzionali possibili, come si sta facendo in Spagna, nel Regno Unito, nel Belgio, in Francia.
In tutto il Paese esistono piccole ferrovie che potrebbero potenzialmente funzionare come veicoli per un turismo diverso, meno rischioso per l’ambiente e più vicino alle realtà locali. Così come esiste tutto un patrimonio di impianti (stazioni, depositi, ponti, gallerie ecc.) e di rotabili che meritano considerazione e rispetto per la ricerca ingegneristica che li ha creati. La giornata delle ferrovie dimenticate si è occupata anche di questo aspetto del ‘mondo’ ferroviario che appare dimenticato o sottoutilizzato.
Grazie a Paolo Merlini per la segnalazione
Co.Mo.Do. (Confederazione Mobilità Dolce) è una confederazione di associazioni che si occupano di mobilità alternativa, tempo libero e attività outdoor. Nel febbraio 2007 è stato presentato in Parlamento un progetto di legge per il riuso del patrimonio ferroviario in abbandono e per la creazione di una rete nazionale di mobilità dolce, aperta a pedoni, ciclisti, cavalieri, utenti a mobilità ridotta ecc. In appoggio al progetto è stata raccolta una petizione popolare con oltre 6000 firmatari.
Attualmente il progetto di legge è in corso di esame alla Commissione LL.PP. del Senato. Per tale ragione e al fine di accelerare la sua marcia, ma anche per mantenere costante l’attenzione al tema, Co.Mo.Do. ha indetto una Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate, la cui prima edizione si è tenuta domenica 2 marzo 2008 con iniziative ed eventi sparsi per tutta Italia. Il patrimonio ferroviario dismesso ammonta a oltre 5000 km. e tende ad aumentare con la costruzione di rettifiche o varianti di percorso. Solo una piccola parte di questo patrimonio è stato riutilizzato sottoforma di percorsi ciclo-pedonali. Al tempo stesso alcune ipotesi di ripresa del servizio ferroviario si scontrano con la miopia dei politici. Co.Mo.Do. ritiene che questo patrimonio vada riutilizzato nel modo e nella misura più efficaci e funzionali possibili, come si sta facendo in Spagna, nel Regno Unito, nel Belgio, in Francia.
In tutto il Paese esistono piccole ferrovie che potrebbero potenzialmente funzionare come veicoli per un turismo diverso, meno rischioso per l’ambiente e più vicino alle realtà locali. Così come esiste tutto un patrimonio di impianti (stazioni, depositi, ponti, gallerie ecc.) e di rotabili che meritano considerazione e rispetto per la ricerca ingegneristica che li ha creati. La giornata delle ferrovie dimenticate si è occupata anche di questo aspetto del ‘mondo’ ferroviario che appare dimenticato o sottoutilizzato.
Grazie a Paolo Merlini per la segnalazione
domenica 2 marzo 2008
più visibilità ai libri per ragazzi: una petizione
Si parla di avvicinare i bambini alla lettura, ma nonostante il lavoro (a volte impegnativo, interessantissimo e ricco di fantasia) di bibliotecari, insegnanti, genitori, scrittrici e scrittori, i giornali lasciano pochissimo spazio ai libri per ragazzi.
Si stanno raccogliendo firme per chiedere ai giornali di dare spazio anche alla letteratura per i più piccoli.
E' possibile firmare la petizione, proposta da www.editoriaragazzi.com, cliccando qui
Grazie a Fabrizio Leone per la segnalazione
Si stanno raccogliendo firme per chiedere ai giornali di dare spazio anche alla letteratura per i più piccoli.
E' possibile firmare la petizione, proposta da www.editoriaragazzi.com, cliccando qui
Grazie a Fabrizio Leone per la segnalazione
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